Movimenti ereticali medievali

Voce principale: Eresia.
Voce principale: Riforma spirituale medievale.

I movimenti ereticali sono movimenti religiosi ritenuti eterodossi rispetto alla teologia della Chiesa cattolica nel corso della propria storia. Questi gruppi di fedeli nacquero, a volte, con l'intento di un risveglio spirituale, ma maggiormente criticavano argomenti teologici, quali: la Trinità, la natura di Cristo e altri dogmi propri della Chiesa cattolica. Tali movimenti furono accusati di eresia e, a volte, diedero vita a feroci fatti di sangue (vedansi i catari).[1]

«Le sette hanno tutte certi elementi più propriamente religiosi e morali:

  • Chiesa che sia nella comunità dei fedeli;
  • capacità di ogni cristiano a somministrare i sacramenti ed a predicare la parola di Cristo;
  • restaurazione della vita apostolica nella sua piena integrità.

Ma poi, qual più qual meno, vogliono:

  • Chiesa e clero poveri come avanti Costantino e Silvestro;
  • fanno obbligo del lavoro manuale ai pastori della comunità;
  • condannano la disuguaglianza fra gli uomini;
  • hanno vaghi accenti teorici ed anche qualche pratica di Comunismo;
  • non intendono né vogliono intendere preghiere e libri in latino;
  • si richiamano ai vangeli per negare ogni podestà terrena ed ogni legittimità di pene corporali, ogni tributo allo Stato e decima alla Chiesa.

Chi sono poi eretici? Sono fabbri, sarti, tessitori, scardassieri, contadini; gente ‘illetterata, e idiota’, come gli avversari la proclamano, e come se stessa, a volte, ama chiamarsi; ignorante cioè e sprezzante di quella cultura della Chiesa e degli alti ceti a cui il popolo minuto si sentiva estraneo…»

  1. ^ Nelle descrizioni a questa voce è opportuno tenere presente che determinare le reali caratteristiche e i principi di ogni movimento antico rappresenta un'operazione complessa, se si considera che quasi ogni informazione giunta fino a noi proviene da oppositori del suo credo. La maggior parte della letteratura di questi movimenti è stata o distrutta o ha subito importanti cambiamenti, qualcosa è tuttavia sopravvissuto in testi scritti in forma modificata o attraverso la tradizione orale. La definizione di tutti questi movimenti come "eretici" è ormai stata abbandonata dagli studiosi, in quanto l'eterodossia presuppone una deviazione da un'ortodossia condivisa a priori.

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